Non appena la prima ondata si è ritirata, una seconda ondata ha travolto il nostro Paese. Non sorprende che il confinamento sia meno severo, ma la confusione cresce, gli stravolgimenti si confermano e le fratture si fanno più profonde. Come si racconta dal punto di vista delle cineaste e dei cineasti di questo Paese una vita segnata dal virus? Quali tracce lascia, nel bene e nel male, soprattutto nel periodo di festività di fine anno?
Ho visto un uomo che mi guardava di Aline d'Auria
Una sauna sul tetto di Daniel Kemény
Una casa di Agnese Làposi
Timida esistenza di Miljana Miljkovic