Con «Villa Ventura» intendo mostrare le oscillazioni del desiderio nel vivo dei personaggi, far sentire l’energia che vibra tra di loro, senza paura delle ambiguità. Considerando le ambiguità un punto di forza del film, ho optato per una forma narrativa ellittica, che spiazza lo spettatore, costretto a confrontarsi col dubbio delle azioni fuori campo. Questo offre grande spazio all’immaginazione dello spettatore.
«Villa Ventura» è un film dove gli sguardi dei personaggi e i loro gesti, talvolta quasi impercettibili, giocano un ruolo molto importante. La sensibilità della messa in scena crea il tono del film, che si situa tra il commovente e il divertente, tra il leggero e il profondo.